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Tre giorni senza internet, la luce va via alle dieci di sera per tornare alle sei del mattino. Fa un caldo eccezionale spezzato da piogge eccezionali, dicono. Qui nel villaggio all’inizio c’eravamo solo noi, il proprietario e suo figlio Juan, un bellissimo tredicenne intelligente e curioso la cui scuola è soltanto la giungla. Ieri sono arrivati degli spagnoli e un’italiana, Lorenzo dopo cena (quindi alle 20.00) ha suonato la chitarra per loro, frugando nel misero repertorio delle canzoni ispaniche. È tutto facile e meraviglioso come suggerisce una foto? No. Alle cinque del pomeriggio le zanzare diventano un esercito in stato di guerra, nella nostra capanna -la più alta di questo pezzo di Amazzonia- entra un po’ chi vuole, rane comprese, ma dopo il primo giorno pronti a fare le valigie per una cavalletta, accettiamo serafici le incursioni. Il caldo, dicevo, a metà giornata diventa un fronte umido senza via di scampo, perché qui non c’è energia sufficiente per ventilatori e condizionatori. Il proprietario del villaggio aveva un generatore ma faceva troppo rumore e spaventava gli animali, ci ha rinunciato. Viviamo momenti in cui la natura ci toglie il fiato, altri in cui vorremmo scappare. Ci sono farfalle, scimmie, pappagalli, uccellini che imitano ogni rumore, anche quelli delle barche nel fiume e confondono tutti, ci raccontano qui, e poi caimani che popolano l’isola di fronte, piranha che “non è vero che ti mangiano”, fiori che se li tocchi sognerai il futuro. E poi c’è lui, il grande fiume, il Rio delle Amazzoni, che in certi punti sembra mare tanto è infinito. Lui che con nuovi sedimenti disegna isole che non c’erano, che hai paura a metterci una mano dentro e poi vedi bambini che ci fanno il bagno, in cui saltano delfini rosa e però non sai mai cosa c’è sotto. Ecco, l’Amazzonia è questo: meraviglia poderosa di cui non vedi mai il fondo. Non c’è tempo, in pochi giorni, di sentirsi parte di qualcosa. E forse non siamo neppure educati a diventarlo. Ma c’è la testa che si piega all’indietro e lo sguardo all’insù di chi vede qualcosa di gigantesco e imprecisabile che non potrai governare e precisare mai. #amazzonia #amazonas
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